Associazione per i diritti dei pazienti
affetti da ulcere cutanee

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Dal 1 gennaio 2013 è nata e opera su gran parte del territorio nazionale la Simitu, associazione per i diritti dei pazienti affetti da lesioni croniche cutanee. L'associazione si prefigge lo scopo di tutelare i pazienti affetti da lesioni croniche cutanee.

Da troppi anni si è pensato di curare le ulcere non focalizzando l'attenzione sulla persona. Si è pensato di gestire il paziente senza coinvolgerlo nel processo diagnostico-terapeutico del quale deve essere protagonista. La nascita di associazioni scientifiche operanti nel wound-care ha determinato passi notevoli nella terapia delle lesioni croniche cutanee e ha permesso di pubblicare documenti di consenso sulla gestione delle ulcere cutanee.

Tuttavia, non si riusciti  a colmare quel fossato che troppo spesso separa il paziente dal mondo sanitario. Non si è realizzato quel processo educazionale finalizzato a trasferire all’ammalato e alla famiglia una serie di informazioni e di compiti per la gestione della sua malattia. (self-care) Un approccio, condiviso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e parte integranti dei nuovi modelli organizzativi di gestione delle patologie croniche.

La Simitu vuole creare un contatto diretto, attraverso un processo di condivisione e di collaborazione tra: pazienti, familiari, sanitari, istituzioni pubbliche e private e Aziende operanti nel settore del wound care; per migliorare la condizione sociale ed assistenziale di questi pazienti.

Il mancato inserimento nei LEA delle lesioni croniche cutanee  impedisce al paziente con ulcera di ottenere quanto necessario per la loro cura. Troppo spesso l’ammalato è lasciato solo. Troppo spesso è costretto a provvedere di tasca propria al materiale sanitario necessario  alla terapia e alla medicazione.

Uno degli obiettivi prioritari che si prefigge la SIMITU è quello di creare un movimento di opinione che possa contribuire a far si che le lesioni croniche cutanee entrino a pieno diritto nei LEA. Tutto questo può accadere solo se tutti noi: pazienti, familiari, sanitari , istituzioni ed aziende del settore; riusciremo a sviluppare la necessarie sinergie d’azione per il raggiungimento di questo obiettivo.

Non possiamo tuttavia negare che tutto ciò richiede uno sforzo organizzativo ed economico che non può essere solo a carico degli ammalati. Pertanto è auspicabile che gli Enti e le Aziende interessate sostengano concretamente questo progetto.

Il presidente
Dr. Giuseppe Nebbioso

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